… “A pensar male si fa peccato”.
COERENZA E PRINCIPIO DI RESPONSABILITÀ.
PER IL MOVIMENTO 5 STELLE TORINO IL MINISTRO MATTEO SALVINI DEVE POTER ESSERE PROCESSATO.
Gli iscritti alla piattaforma Rousseau si troveranno nei prossimi giorni a dover decidere come dovranno votare in giunta i senatori del Movimento 5 Stelle riguardo l’autorizzazione a procedere nei confronti del ministro degli interni Matteo Salvini.
Abbiamo deciso di esprimerci pubblicamente su questo tema, anche se la decisione di ciascun attivista sarà intima e personale, perché ci sono principi fondanti per il M5S che vanno ribaditi e salvaguardati. E lo stesso dovrebbe valere se a rischiare il processo fosse un ministro del Movimento perché questi sono i comportamenti che ci differenziano da chi c’era prima.
Non è corretto e non è accettabile che un ministro, o comunque un politico, possa sottrarsi a quelle forme di controllo e di responsabilità dei propri comportamenti, anche quando è nell’esercizio delle sue funzioni.
Se questo dovesse avvenire sarebbe una minaccia per il concetto stesso di democrazia.
Nessuno è sopra la legge e nessuno deve sentirsi portatore di un potere che è superiore alla giustizia.
Questo è uno dei principi cardine posti a presidio della vita pubblica e istituzionale che ha portato il Movimento 5 stelle a fare della legalità una sua bandiera, per questo da sempre ci battiamo contro l’immunità parlamentare, strumento volto a garantire un’indebita protezione ai politici.
Non sarà quindi il timore di una crisi di governo a far venire meno questi valori perché se fossero traditi un governo 5 stelle non potrebbe mai più esistere.
In ogni caso ci teniamo a ribadire che questo governo non è a rischio per questo voto che è un voto di coscienza su una vicenda, quella dell’accoglienza dei migranti e sopratutto delle persone in difficoltà in alto mare, che ha provocato lacerazioni morali in tanti di noi.
Se la gestione di quella situazione, di cui Salvini ha voluto anche mediatica mente assumersi la responsabilità politica, sia stata legittima è giusto che lo dicano dei giudici terzi.
Nessun politico può sottrarsi alla legge e la responsabilità penale è sempre personale.
Il piano politico e quello giuridico sono sempre distinti.
Se politicamente, come rivendicato dal premier Giuseppe Conte, la responsabilità è collegiale, dal punto di vista giuridico è personale perché la mancata indicazione del Pos (Place of security), vale a dire dell’autorizzazione allo sbarco, è ascrivibile da legge al solo ministro degli interni.
Ci teniamo a ribadire che non ha alcun senso tradire la propria coerenza per non mettere a rischio il governo, sarebbe un ragionamento da vecchia politica che non può far parte del nostro modo di vedere.
Per questo come consiglieri comunali di Torino del M5S voteremo sì sulla piattaforma alla richiesta di autorizzazione a procedere.
I nostri interessi politici non possono in alcun modo essere posti davanti e a scudo di una legittima azione della magistratura.
Gruppo Consiliare M5S Torino
Ops… sulla piattaforma Rousseau il quesito è stato opportunamente studiato come segue:
Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?
– Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere
– No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere
“A pensar male si fa peccato…”